Come già trattato in passato, vedo nel populismo italiano (Lega e localismi, giustizialismo dipietrista, grillini, ecc.), dei nemici mortali per la riscossa del popolo italiano.
Peggio ancora del sistema politico che superficialmente intendono modificare, a cui “paradossalmente” recano in questa fase di anti-politica un servizio enorme, quello di fungere da comodo contenitore per rendere sterile (non rivoluzionaria) l'azione di dissenso di milioni di italiani.
Il problema che sta alla radice è molto più complesso, infatti, l'ingiustizia sociale, economica e politica non può addebitasi solamente a quei comitati d'affare che sono i partiti politici, non basta pretendere la sostituzione di essi con nuove liste di candidati puliti (potenziali nuovi politici), accompagnati da mille inutili invettive propagandistiche.
L'azione di lotta odierna deve essere calibrata tenendo conto della gravità del tumore sociale che consuma l'Italia e l'Occidente tutto. E' l'intero sistema democratico e parlamentaristico che è fallito miseramente, non serve continuare con “l'accanimento terapeutico” di detti movimenti (strumentalizzati dai poteri politico-massonici), l'unica soluzione è il suo totale abbattimento.
Ebbene, prendiamo atto che bisogna prendersi la grave responsabilità di essere portabandiera di una nuova rivoluzione, quella che intende tagliare drasticamente con l'inutile e macchinosa democrazia parlamentare, rivoluzione che faccia sorgere un'era nazionale radiosa, sotto uno stato organico nuovo: corporativo, sovrano e nazionale.
Quello da proporre non è di certo una dittatura, ma un cambiamento totale del sistema, dove l'uomo ha una più efficace partecipazione ai destini della nazione, liberata dai lacci dei poteri plutocratici, attraverso la rappresentanza corporativa, dove il lavoro diventa quindi pietra angolare della vita nazionale.
La sostituzione del parlamento con una una camera o assemblea decisionale delle corporazioni del lavoro, direbbe basta ad inutili parlamentari democratici e politicanti di partito che gestiscono cose di cui non hanno la competenza tecnica, politica e morale.
La partecipazione deriverebbe dall'elezione per stadi (locale, provinciale, regionale e nazionale) dei rappresentanti di ciascuna categoria del lavoro riunite in corporazioni riconosciute.
Il sistema politico quindi che si fonderebbe così mirabilmente con quello economico. Il corporativismo (a differenza di marxismo e capitalismo, ampiamente sperimentati nel loro totale fallimento), non ha avuto modo di affermarsi per lunghi periodi per dimostrare il proprio potenziale di alto spessore rivoluzionario, pensiamo alla “terza via” del ventennio, ma anche alla “terza posizione” peronista che hanno prodotto enorme ridistribuzione di ricchezza e giustizia sociale per i rispettivi popoli.
Tale nuovo tipo di partecipazione, non più in masse eterogenee ma disorganiche (come voluto dal sistema politico-sindacale della democrazia), ma in comparti sociali bene organizzati ed in collaborazione tra essi, sono capaci di produrre ricchezza e maggiore distribuzione verso il basso di questa, ma soprattutto di raggiungere un gradino di civiltà superiore che è la pace sociale, col fine ultimo della difesa della patria come valore trascendente ed indiscusso.
Bisogna quindi, far capire la portata di tale rivoluzione agli italiani, distoglierli dalle derive populiste che stanno facendo di essi (proprio adesso che soffia il vento della rivolta) sterili contestatori senza nessuna possibilità di abbattere quel sistema, caro ai poteri finanziari, massonici e mondialisti.
Il forzanovismo oggi è l'unico canale capace di indirizzare gli italiani sulla strada della riscossa nazionale, oggettivamente è l'unico movimento, seppur ancora limitato nei numeri, a proporre tra i suoi otto punti fissi la riorganizzazione delle “corporazioni del lavoro”, particolare che se metabolizzato dalle masse, farebbe di Forza Nuova un immenso movimento popolare, capace di fare una rivoluzione (vera) e di estirpare per sempre la piaga cancerogena degli speculatori.
Davide Pirillo - www.forzanuovacalabria.blogspot.com
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