mercoledì 21 settembre 2011

L'EVOLUZIONE NAZIONALISTA DEL SINDACALISMO RIVOLUZIONARIO

Grazie agli elementi comuni, cominciano a crearsi legami ed apporti reciproci tra sindacalismo rivoluzionario e futurismo, il quale accresce l'elitarismo dell'altro e le sue venature nicciane già esistenti.

Almeno fin dal 1910, anno in cui Enrico Corradini parlando a Trieste pose in stretta parentela e congenialità sindacalismo e nazionalismo, i sindacalisti rivoluzionari si erano spostati verso tale impostazione ed aderirono con entusiasmo alla guerra libica. Le riviste di Olivetti ed Orano erano attraversate da forti accenti nazionali, parallelamente al movimento soreliano in Francia, mentre Edmondo Rossoni propose nel 1912 a New York un'organizzazione operaia nazionalista che difendesse i diritti dei lavoratori italiani all'estero.

Verrà seguito questo tracciato quando nel 1912 Olivetti e Panunzio guidano l'intero movimento sindacalista rivoluzionario sul tema della guerra italo-turca, arricchendo il tema nazionalistico ed evolvendolo dalla posizione risorgimentale di idea nazionale e quella conservatrice-patriottarda ad una visione di riscatto per un popolo giovane e pieno di energie come quello italiano, per essi capace di poter avanzare ben precise richieste in ambito internazionale.

« Il sindacalismo, in opposizione con le epoche incerte della civiltà universale, delle epoche di transizione, di silenzio, di quiete, di rassegnazione democratica o cristiana, si richiamava alle epoche imperialistiche. Come esse implica uno sforzo, un desiderio di dominio, una volontà di potenza, aborre la pallida uguaglianza conventuale sterilmente sognata dal collettivismo e preclude alla formazione di èlites battagliere e conquistatrici, sfrenate all'assalto della ricchezza e della vita »

(Angelo Olivero Olivetti Dal sindacalismo rivoluzionario al corporativismo)

Corradini evidenzia il mito pascoliano della grande proletaria, che sfida eroicamente le potenze capitaliste ed imperialiste, e lo riprende in occasione della guerra libica. Successivamente verrà nuovamente utilizzato, a conferma del filo conduttore tra i movimenti, durante la guerra etiopica del 1935-1936 e dell'assedio societario, ricordando la situazione del 1912 stesso.

Nessun commento:

Posta un commento